È un po’ impossibile non avere affatto aspettative sul nostro partner, ma se queste aspettative si trasformano in pretese, allora iniziano gli atti di “terrorismo”. Il terrorismo può essere sottile, senza dramma apparente e manifestarsi con linguaggi molto diversi: ci sono le lamentele, le lacrime, i bronci e i silenzi pesanti, le frasi sarcastiche, le osservazioni acide e denigratorie, i segni di intolleranza come i sospiri o gli occhi alzati al cielo, gli sguardi severi colmi di discredito, le esortazioni e gli appelli all’altruismo, ai sensi di colpa e al senso di vergogna.
Questo è ancora amore? o è manipolazione?
Vorremmo essere amati come noi desideriamo, ma non accettiamo che l’altro sia come realmente è. Che ci ami come è capace di amare.
Aprire il cuore, parlarsi apertamente, guardarsi dentro chiedendosi se le conferme che pretendiamo derivano dalla relazione stessa o da quello che crediamo di sapere su come debba amarci l’altro per farci felici, è spesso il primo passo per migliorare noi stessi e ottenere la relazione che desideriamo.
Che non vuol dire accettare passivamente la diversità altrui, ma essere consapevoli di ciò che parte da noi.