Dietro ad ogni azione, anche a quelle in cui siamo in reazione e quindi trasportati, per esempio, da emozioni di rabbia, c’è sempre un bisogno, o meglio il tentativo di soddisfare un bisogno.
Quando siamo pervasi da un senso di colpa, dunque, dopo aver individuato l’azione compiuta che ce lo fa provare, possiamo, con steps ben precisi, partendo dal metterci in connessione con tutti i giudizi che ci rivolgiamo, con tutti i “dovrei” o i “avrei dovuto” che ci addossiamo, arrivare, a metterci in connessione con i nostri sentimenti, con i bisogni la cui non soddisfazione ci ha fatto entrare in reazione, con le ferite e gli irrisolti che stanno alla base di questi bisogni.
E’ come riuscire ad abbracciarci, a comprenderci, a provare compassione per i nostri bisogni che desideravano trovare soddisfazione.
Sto parlando di bisogni, non di desideri.
I bisogni sono quelli universali come sentirsi amati, compresi, considerati, rispettati. Il bisogno di giustizia, di realizzazione…
Provare questa compassione apre le porte al perdono di sé stessi.
Solo alla fine si può passare all’azione e scegliere cosa fare per lasciare andare definitivamente la sensazione di colpa che ci angustia.
Anche questo si può fare con il coaching.