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Perché la favola del principe azzurro e del cavaliere senza macchia e paura è così difficile da lasciare andare?

Perché spesso le donne sono disposte a credere a qualsiasi improbabile storia e a qualsiasi allucinante scusa raccontata dai loro uomini di fronte a situazioni poco chiare piuttosto che guardare in faccia la realtà?  Una realtà ben chiara agli occhi di tutti gli altri ma negata dalle dirette interessate che, come se avessero le proverbiali fette di salame sugli occhi, giustificano o danno interpretazioni della situazione diverse da quelle oggettive. Fino a quando non è più possibile far finta di nulla.

Fatico a credere che sia più facile, o meno penoso, schiacciare, reprimere un malessere e accettare un’inaccettabile e sofferta situazione piuttosto che affrontare un dolore per metabolizzarlo e andare oltre e ricercare la nostra strada giusta per star bene. Dalla mia esperienza ho imparato che sarà anche molto doloroso guardare in faccia la realtà, ma è anche l’unico modo per voltare pagina e rinascere a nuova vita.

Può essere che la paura di ritrovarsi a dover “cominciare daccapo” (anche se in verità non si ricomincia mai daccapo perché nel frattempo si cresce, si imparano delle lezioni, ci si arricchisce di esperienza) o la paura di rimanere da sole facciano da padrone, tanto da impedire a certe donne di fronteggiare una situazione sentimentale che non funziona e che nega loro benessere ed equilibrio. Questa fatidica angoscia a rimaner da sole è tipico tema al femminile e rende a lungo le donne vittime di quegli uomini che fanno soffrire le donne. Ma chi sono questi uomini?  Sono i bugiardi, i fedifraghi seriali, i cosiddetti bad boys, i narcisisti, i manipolatori, i sadici, gli sposati, ma anche quelli che sfuggono o scappano, i mammoni, gli eterni Peter Pan o gli indecisi cronici. Sono quegli uomini che partono da piccole mancanze di rispetto, piccole omissioni o piccole bugie, piccole assenze o manipolazioni, mancanze di attenzione o di considerazioni fino ad arrivare a cattiverie vere e proprie perché della partner a loro non importa nulla. Gli importa solo di sé stessi.   A volte capita che siano uomini insicuri che amano mettere alla prova il loro fascino e il loro potere di cacciatori per crearsi un’immagine che gli dia una parvenza di considerazione di sé stessi. Sono bravi ad identificare le fragilità e i bisogni di una donna per poterla conquistare per poi dileguarsi tanto più velocemente quanto più lei si annulla nella speranza di conquistarlo a sua volta. Alcune pur di avere al proprio fianco un uomo sono disposte ad accontentarsi di un surrogato di ciò che desiderano adattandocisi o sono disposte a sopportare trattamenti riprovevoli con buona pace della propria autostima e della propria dignità. Ancor peggio quando pensano di poterli cambiare col loro amore.

Ciò che dobbiamo ben tenere a mente è che laddove ci sia un carnefice c’è però anche sempre una vittima che ha le stesse responsabilità nei confronti di sé stessa, della situazione e della propria vita. Non ci fosse una vittima, non ci sarebbe il suo carnefice.

Assumersi la responsabilità di un rapporto disfunzionale per poterlo trasformare o per poterne uscire significa imparare a uscire dal ruolo di vittima. Significa smettere di non ascoltare il proprio malessere. Significa guardare in faccia alcuni atteggiamenti senza filtri.

Storie del tipo:

Ho avuto una brutta delusione e ora faccio fatica a credere nei legami stabili; Con mia moglie non c’è più intesa, dormo sul divano da mesi; Ho paura che mia moglie non mi lasci più vedere i miei figli; Se non hai fiducia in me è perché non mi vuoi veramente bene…

O giustificazioni del tipo:

Forse non mi chiama perché sta male; Sono troppo per lui, gli faccio paura; Non è colpa sua, è colpa dello stress a cui è sottoposto… 

Potrei continuare con altri esempi per un bel po’.

Quando un uomo è interessato lo si capisce, non fa l’uccel di bosco, non inventa scuse o impedimenti di alcun tipo.

Poi occorre lavorare su se stesse, sulla propria autostima e sui propri obiettivi di vita.

Importantissimo è anche riuscire ad affrontare quegli irrisolti che ci arrivano da lontano, dall’infanzia. Conoscere le ferite ancora aperte e quei programmi che agiscono dentro di noi e che hanno la loro origine in ciò che abbiamo vissuto nella prima relazione col mondo maschile della nostra fanciullezza. Quando ci imbattiamo sempre negli uomini sbagliati può essere che questo succeda perché siamo noi donne ad assumere ed interpretare sempre certi tipi di copioni sentimentali  come fossero dei programmi interni che ci guidano nella nostra inconsapevolezza.  Quando il rapporto con il padre è stato, per esempio, quasi inesistente, difficile, malato o caratterizzato da una forte sfiducia, quando le donne hanno lottato per ottenere un riconoscimento da parte del proprio genitore, queste stesse donne rimangono profondamente segnate da questo rapporto anche nel futuro, nella scelta del partner stesso e nella relazione con lui. Una donna non accolta, riconosciuta, valorizzata e amata dal proprio padre può arrivare a sentirsi una persona di scarso valore ed essere perciò disposta a tutto pur di avere la sensazione di ottenere dal compagno quel riconoscimento. E può essere portata a cercarlo di continuo in più uomini. Potrebbe far di tutto per modellarsi a immagine e somiglianza del  modello di donna ideale del suo partner rinunciando a sé stessa; potrebbe far di tutto per compiacere i suoi desideri e le sue necessità per rendersi desiderabile, rinnegando, se necessario,  i suoi bisogni e desideri.  La sua insicurezza e la sua bassa autostima, seppur talvolta mascherata, possono portarla a creare degli infernali autoinganni, prigioniera di dinamiche da lei stessa create.

Meglio evitare di buttarsi  a capofitto in un rapporto partendo subito per la tangente. Gli uomini iniziano in modo leggero un qualsiasi rapporto a due. Quando una donna parla di relazione loro sono spesso ancora lontani mille miglia. Andare a letto con una donna non significa per loro avere una storia. Ed effettivamente non lo è.  Se incontrate un uomo che vi piace frequentatelo senza fretta di definire il rapporto. Concedetevi del tempo per capire se è un uomo che vale le vostre attenzioni, se è una persona che aggiunge qualcosa alla vostra vita. Scegliete quello che vi piace davvero. Ve lo meritate. Non siate alla disperata ricerca di una stampella che vi sostenga. Saprete cavarvela anche da sole. Dedicate il vostro tempo, che è prezioso, solo a chi vale.

Se un rapporto non decolla, anzi va male fin dall’inizio è molto raro che andrà bene in futuro. Ostinarsi è deleterio e fa male. E non abbiate paura a stare anche sole, almeno per un po’. Ci son donne che nella vita non sono mai state sole senza un uomo al loro fianco e non hanno imparato ad essere autonome ed indipendenti. Come possiamo avere un’autostima sana in questo modo? Lavorare su di noi è fondamentale.  Non abbiamone paura.