Ieri camminavo per andare ad incontrare un’amica in centro e ho sentito un bimbo piccolo chiedere alla mamma: “Mamma ma adesso è pomeriggio?”
Una domanda simile dovrebbe farci ricordare, per esempio, che i bambini non hanno una chiara percezione del tempo fino a circa 8 anni.
Quindi, quando prendiamo accordi con loro, per evitare quelli che noi definiamo capricci, spieghiamo loro bene cosa intendiamo per “prima”, “dopo”, “più tardi”, “verso sera”, “non adesso”.
È buona cosa scandire il tempo concatenando fra loro eventi concreti che li riguardano o da loro ben osservabili.

Cosa significa per noi “se fai il bravo”?
Cosa deve fare il nostro bambino per “fare il bravo”?
Spieghiamo loro le motivazioni per cui si può o non si può fare una certa cosa?
Cerchiamo di comprendere quale bisogno c’è dietro alle loro richieste?
Spesso dietro a piccole disobbedienze c’è noia o frustrazione.
Non è facile essere bambini perché i bambini non sanno esprimere i loro vissuti e le loro emozioni, finché non gli insegniamo con l’ esempio come fare.
Spesso non sanno che cosa ci si aspetta da loro e non comprendono i nostri rimproveri.
Allora è bene spiegarci in modo chiaro e proporre comportamenti indirizzati verso un obiettivo specifico, anziché intimare imposizioni pensate ad evitare ciò che noi non vogliamo o sgridarli rischiando di farli sentire inadeguati.
In PNL questo viene definito atteggiamento “verso”, anziché “via da” o “contro”.