CONCILIARE IL MASCHILE E IL FEMMINILE PER VIVERE L’ALCHIMIA DELL’AMORE NELLA COPPIA
Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere. Lo sappiamo. Ce l’hanno spiegato molto bene John Grey e anche Mark Gungor nei suoi divertenti seminari di cui possiamo trovare traccia in youtube (Storia di due cervelli).
Non c’è un meglio e un peggio. Uomini e donne sono semplicemente diversi. Diverso è il loro modo di approcciare le situazioni, di reagire, di rilassarsi, di affrontare le difficoltà, di amare.
Quello su cui forse possiamo riflettere ora è che dentro ciascuno di noi, in realtà, c’è sia una polarità femminile che una maschile. Jung era stato il primo a parlare di un’anima femminile e di un animus maschile dentro ciascun individuo.
Entrambe queste energie ci servono per camminare in equilibrio nella vita e avere relazioni armoniose, ma occorre che lavorino fra loro in modo sinergico e complementare.
L’energia femminile è la parte di noi sensibile, capace di ascoltarsi e ascoltare con empatia emozioni e sentimenti e capace di esprimerli. È la nostra parte creativa, la nostra immaginazione, è la nostra intuizione e la nostra capacità di visione globale. È l’energia dell’accoglienza, dell’apertura, della cura dolce e gentile. È quella parte di noi che sa attendere, interrogarsi ed essere flessibile. È la capacità di cooperare.
L’energia maschile è la nostra parte razionale, logica e pragmatica. È la nostra volontà, la nostra determinazione, l’audacia, la capacità di confrontarci con gli altri, affermandoci in modo assertivo, ottenendo il rispetto. È la capacità di affrontare le difficoltà e le sfide. È quella parte di noi che sa difendersi, che sa misurarsi coi propri limiti e che ha fiducia nelle proprie capacità. È quella energia che ci rende in grado di essere indipendenti ed autonomi, capaci di sostenersi e sostenere, incoraggiarsi e incoraggiare. È l’energia che ci spinge ad agire, a perseguire i nostri obiettivi, facendo scelte e prendendo decisioni.
Spesso, purtroppo, queste due polarità sono in disequilibrio fra loro, non abbiamo piena consapevolezza della loro esistenza, non sappiamo riconoscerle e gestirle nei modi più consoni nei vari ambiti e nelle diverse situazioni della nostra vita. Altrettanto di frequente si può scoprire che dentro di noi abbiamo convinzioni distorte dell’uno o dell’altra.
E queste credenze si sono create osservando gli uomini e le donne di cui abbiamo fatto esperienza da bambini e che sono stati l’emblema del maschile e del femminile che abbiamo interiorizzato.
Cosa abbiamo potuto iniziare a pensare da bambini degli uomini e delle donne?
Cosa abbiamo fatto nostro delle caratteristiche degli uni o delle altre?
E’ possibile, per esempio, che alcune donne abbiamo potuto pensare che il femminile volesse dire essere deboli, sopraffatte. Oppure che volesse dire non contare, non essere considerate. Perché è ciò che hanno visto succedere. Va da sé che hanno rifiutato il femminile, soffocandolo ed entrando completamente in una polarità maschile che dà loro la sensazione di essere forti, di potersi prendere il proprio posto nel mondo e non rischiare di essere prevaricate.
Così come è possibile che alcuni uomini si portino dentro un grande conflitto con il maschile, avendolo sperimentato prepotente ed autoritario o aggressivo o assente e si siano detti: Io mai sarò così! E hanno schiacciato quel maschile negativo, rigettando anche gli aspetti positivi, per abbracciare un femminile sensibile, accomodante e premuroso e presente. Sono solo degli esempi questi, delle possibilità.
E’ interessante, quasi affascinante per me, osservare come le dinamiche fra maschile e femminile interiori si riflettano nelle dinamiche di coppia fra partner.
Donne nel maschile scelgono uomini nel femminile che lasciano loro lo spazio per affermare ogni loro scelta e decisione.
Donne che al contrario hanno sviluppato poco il maschile scelgono uomini forti da cui desiderano sentirsi sostenute, supportate e protette.
Due partner entrambi in un maschile preponderante faranno scintille ed è possibile che si ritrovino immersi in giochi di potere dove uno cerca di sovrastare l’altro.
Due partner in un femminile dominante faticheranno a costruire un progetto e a procedere nella vita, perché incontreranno difficoltà a fare delle scelte, prendere delle decisioni e a essere determinati nel perseguirle. Avranno da lavorare per sviluppare quel maschile interiore immaturo.
A volte queste dinamiche relazionali durano per tutta la vita, a volte si deteriorano.
Può capitare per esempio che donne nel maschile, che hanno scelto un uomo nel femminile, col tempo inizino a pensare che il partner non ha carattere, che è un buono a nulla, che non si assume a sufficienza le sue responsabilità, rimanendo spesso nella passività.
Dal canto loro hanno la tendenza a voler controllare, dare consigli perché vogliono le cose a modo loro, a voler fare tutto da sole ma poi iniziano a lamentarsi, dicendo che tutto grava sulle loro spalle.
Finché non daranno spazio alla polarità femminile, i loro uomini faticheranno a prendere il loro posto e si sentiranno, però, tradite e abbandonate quando questi cercheranno una donna nel femminile all’esterno della coppia, una donna che abbia bisogno di loro soddisfacendo, in questo modo, il bisogno di sentirsi utili e ammirati.
Allora, per evitare dinamiche frustranti potremmo iniziare a prendere consapevolezza di come funzionano e interagiscono le due polarità maschile e femminile dentro di noi, e realizzare una buona alchimia fra loro per poi imparare a utilizzarle in modo congeniale nei diversi ambiti della vita.
Potremmo imparare a riconoscere tutte le caratteristiche delle due polarità per poterle accogliere senza giudizio anche nel partner e nella relazione permettergliene la piena espressione.
La piena unità alchemica che sapremo realizzare dentro di noi, si rifletterà nella nostra coppia affettiva.