95157Siamo abituati a parlare di prevenzione. Ma come siamo abituati ad intenderla? Oggi fare prevenzione significa andare in un centro medico a farci fare la “fotografia” di ciò che è, di come stiamo fisicamente ora.  E’ vera prevenzione questa?  Ci dicono che in questo modo si può scoprire in tempo qualche sintomo così da correre ai ripari, rimediare, prima che sia troppo tardi. E’ diagnosi precoce, non prevenzione.

Nella medicina cinese, quella vera, frutto di tradizioni antiche, la prevenzione è tutt’altra cosa.

Le persone vanno dal medico e lui le cura, cioè cerca nelle persone in buona salute i punti deboli che potrebbero diventare poi delle malattie, riporta equilibrio energetico nel corpo attraverso un po’ di agopuntura o attraverso qualche rimedio naturale e corregge la dieta. Per questo consulto il medico viene pagato. Questa per loro è la medicina: impedire che uno si ammali.  Quando uno si ammala è il medico che va da lui per curarlo e per quella visita invece non viene pagato. Il medico che ha troppi ammalati viene tacciato di non essere bravo e non guadagna affatto, va in rovina.  Quasi l’opposto insomma di ciò che avviene in occidente.

Allora se vogliamo fare vera prevenzione cosa possiamo fare?

Fare prevenzione per mantenere il nostro benessere significa prendere in mano la propria vita. Diventarne responsabili.  E’ amarsi, prendersi cura di sé. Quando compaiono dei sintomi e ci facciamo curare deleghiamo la responsabilità ad altri e questo potrebbe voler dire non guarire. La  guarigione implica fare la nostra parte per stare bene. Possiamo prevenire la malattia occupandoci della nostra vita in toto e a più livelli:

Possiamo iniziare a curare la nostra alimentazione. Fare che sia equilibrata, sana e di qualità. Perché ci nutra deve apportarci energie positive. Tutto è energia. Noi stessi siamo energia. E le energie si influenzano. Conoscete tutti gli esperimenti di Masaru Emoto sull’acqua?  L’acqua, di cui anche noi siamo fatti al 60%, viene influenzata e crea cristalli disarmonici se congelata quando viene “informata” con parole negative pregne di energia di odio, paura, dolore, sofferenza… Mentre la stessa acqua crea cristalli perfetti, simmetrici e bellissimi nelle loro geometrie se informata da parole positive come amore, gioia, pace, armonia…. Anche le nostre cellule io credo reagiscono allo stesso modo se entrano in contatto con energie negative.

Possiamo imparare a dedicarci del tempo per fare movimento e mantenere la nostra forma fisica. Ma anche per far entrare nella nostra vita momenti di relax, di letture nutrienti, di divertimento e di risate.

Importante è prendersi cura della nostra casa che è il nostro nido, il nostro spazio intimo in cui ci riposiamo, ci ricarichiamo, ci nutriamo, ci proteggiamo, ci coccoliamo e ci prendiamo cura di noi. Armonia, ordine, bellezza, accoglienza, calore, colori, pulizia, equilibrio sono ciò che è da ricreare negli ambienti in cui passiamo molto tempo della nostra vita.  Feng shui e decluttering sono arti molto affascinanti. Provare per credere.

(Puoi cercare in questo mio blog sotto la parola decluttering qualche suggerimento)

Possiamo dedicarci a far si che le nostre relazioni siano profonde e appaganti. Mettere uno stop a quelle tossiche, che ci fanno del male o che ci rubano energie.

Possiamo prestare attenzione ai nostri pensieri fino ad abituarci ad averne solo di positivi, tacitando quelli negativi e lamentosi.

Una conseguenza è imparare a curare il nostro modo di parlare e di parlare a noi stessi  (solo per fare qualche esempio:  non ci riesco = da la certezza che si vivrà la frustrazione della non riuscita.  Non riesco può essere trasformato in  “è difficile per me ma sono certa che impegnandomi e allenandomi posso fare molti progressi”… oppure…  la “mia” malattia = porta ad identificarsi con la malattia stessa.  Quel mia può essere semplicemente abolito).

Possiamo occuparci di tutte le situazioni che viviamo, sul lavoro e in tutti gli ambienti che frequentiamo, fatte di abitudini che non ci sono favorevoli, che non ci portano da nessuna parte e ci impediscono di crescere. Potremmo apportare senza paura tutti quei cambiamenti necessari perché si possa fare dei passi avanti, perché si possa lasciar andare ciò che non ci serve più.

Possiamo fermarci e riflettere sul senso e significato che stiamo dando alla nostra vita e che ne costituisce la motivazione per vivere con entusiasmo ed energia, ogni giorno rinnovata.

Siamo entrati con queste riflessioni nel campo del nostro mondo emozionale. E qui, entra in causa la Metamedicina. Quell’ approccio di cui sono testimone e convinta operatrice. Molto spesso noi consulenti di metamedicina veniamo contattati dalle persone quando hanno dei sintomi che non riescono a tacitare con le cure tradizionali e tanto per provarle tutte vengono “per tentare”.  Alcuni arrivano anche perché hanno in casa il libro “Ogni sintomo è un messaggio” e piano piano, confrontandosi con esso ogni qual volta non stanno bene, scoprono di sentirsi in risonanza con le chiavi che Claudia Rainville ha individuato, nella sua lunga esperienza di terapeuta, per comprendere l’insorgere dei sintomi di malattia. Per prevenire sintomi e malattie, possiamo dunque iniziare un viaggio dentro di noi e fare un patto con noi stessi in cui ci promettiamo di prenderci cura di noi a 360°.

Con un percorso di metamedicina si può andare a sciogliere certi nodi del nostro passato, rilasciare certe emozioni negative represse, ricercare l’origine di credenze sfavorevoli, di paure, di pensieri duri, di equazioni depotenzianti  per la nostra energia, di ferite che ci guidano nella nostra inconsapevolezza. Si può comprendere il perché di alcuni copioni ripetitivi. Si può arrivare a perdonare chi ci ha ferito trasformando l’ interpretazioni di eventi che sono stati per noi fonte di sofferenza, affinché non siano più fonte di disagio, di malessere e di malattia.

Sensi di colpa, senso di inadeguatezza, incapacità a dire di no, senso di inferiorità, la tendenza a svalorizzarsi sempre, dipendenze affettive, certe situazioni di immobilismo sono sempre causati da sentimenti negativi vissuti nel passato e che sono da andare a trasmutare, e causati da equazioni scritte nella nostra memoria emozionale che sono da scovare per riscriverle in modo potenziante per la nostra vita.  Possiamo andare a sciogliere certi tipi di attaccamento, possiamo andare a cambiare prospettive, approcci vittimistici verso la vita e le crisi, possiamo sviluppare la gratitudine e imparare ad essere focalizzati sulle lezioni imparate da ogni esperienza vissuta, su ciò che di positivo ci ha cresciuto e non su tutte le mancanze che abbiamo sentito.

La metamedicina è una filosofia di vita che permette di vivere nel benessere, nella consapevolezza e nella piena responsabilità del nostro equilibrio interiore.  Non a caso per la metamedicina la malattia è una disarmonia che ci invita a ripristinare l’equilibrio nel nostro mondo emozionale.

Claudia ripete spesso: “Quello che non capiamo con la saggezza la sofferenza si  incarica di insegnarcelo. Ma è vero anche il contrario. Ciò che si capisce con la saggezza, la sofferenza non ha più bisogno di insegnarcelo”.

 

Buon lavoro di prevenzione a tutti noi!