I nostri figli ci dicono bugie? Come possiamo interpretarle?

Ed affrontarle.

Quando ci accorgiamo che i nostri bambini o i nostri ragazzi ci dicono bugie o ci nascondono qualcosa andiamo in crisi. Ci sentiamo da un lato traditi o estranei per loro, dall’ altro ci allarmiamo ed entriamo in un labirinto di preoccupazioni.

Prima riflessione da fare, credo, in tutta onestà, è chiedersi quanto le bugie facciano parte anche di noi e della nostra vita di adulti.

 

Molti dicono bugie che considerano innocenti. Bugie banali che agli occhi dei più passano inosservate.

Ma agli occhi di chi cresciamo come appaiono?

Mentire al vigile sul fatto che abbiamo lasciato la macchina in divieto di sosta giusto per l’attimo di tempo necessario per ritirare un pacco, inventare una scusa per giustificare un ritardo o per liberarsi da un impegno, sono bugie che vi risuonano?

Bugie per non far preoccupare, per proteggere qualcuno da un dolore.

Anche per far sorprese.

Diciamo bugie anche ai nostri figli: “ No mamma e papà non hanno litigato, stai tranquillo. Va tutto bene”.

Come se poi i figli fossero incapaci di percepire che non va affatto bene.

Gli mentiamo a volte quando sono piccoli per proteggerli da quelle che noi consideriamo ingiustizie o crudeltà della vita, perché pensiamo possano spaventarli.

A volte glielo insegniamo proprio a dire bugie, perché si mettano in una situazione di sicurezza nei confronti di estranei che non conoscono.

Qual è lo spartiacque fra le innocenti bugie, dette anche a fin di bene, e quelle che sono veri e propri inganni?

Dire al lavoro che si è ammalati per stare a casa col proprio bimbo ammalato, perché non troviamo altre convenienti soluzioni, mentire sulla trasparenza delle fatture emesse, sono solo esempi.

Quanto siamo autentici nel nostro modo di porci all’ esterno?

Insomma possiamo iniziare a riflettere su quale sia l’esempio che diamo ai nostri figli, sulla nostra autenticità e capacità di essere responsabili.

Perché poi c’è la possibilità di sentirci disarmati di fronte ad un figlio che scopriamo ci ha ingannato o ci ha raccontato una frottola. Per giustificare la mancata consegna di un compito, per non preoccuparci quando attraversa la città per raggiungere un amico, per proteggere un fratello o quant’ altro.

Proviamo ad analizzare i diversi tipi di bugie.

Le bugie

 

 

 

 

 

 

 

Ci sono quelle premeditate ed intenzionali e quelle no.

Quelle cioè che si inventano lì per lì e ci sono le menzogne esplicite e le omissioni, ovvero il tacere la verità.

Ci sono gli imbrogli e le spacconate.

Una delle prime cose da fare è dunque comprendere di fronte a quale tipo di bugie si è di fronte e alla motivazione per cui nostro figlio è arrivato a mentire:
  • per evitare una punizione e perché è impaurito dalle nostre reazioni?   Quindi magari  per nascondere trasgressioni alle regole?

  • per ottenere qualcosa che altrimenti crede di non poter ottenere?

  • per imbarazzo e per un senso di disagio?

  • per proteggere un fratello o un amico? E non essere quello che fa la spia?

  • per difendere la sua privacy o perché in certi momenti non ha la voglia di parlare di ciò che è successo? Quindi per evitare una discussione o per rimandare un racconto?

  • per conquistare l’ammirazione di qualcuno? Il suo è un millantare che nasconde un’ insicurezza?   

  • oppure è proprio un bisogno di sfidare l’autorità con lo scopo di affermare la propria identità. O il gusto della beffa, che può nascondere emozioni come la rabbia o la voglia di rivendicare un’ingiustizia sentita?

  • Anche copiare i compiti è un imbroglio

E’ molto importante comprendere cosa ci sia dietro ad una bugia per avere una reazione equilibrata ed efficace, costruttiva.

Comprendere cosa c’è dietro la bugie ci permette anche di capire come aiutare i figli ad imparare ad essere autentici o ad assumersi le proprie responsabilità e ad avere fiducia nella nostra capacità di accettazione.

Quali conseguenze hanno le bugie.

Sicuramente la conseguenza principale è l’incrinarsi della fiducia nel figlio. La fiducia viene proprio destabilizzata.

I figli, da parte loro, vivono emozioni forti come la paura di essere smascherati, puniti, umiliati. Possono vivere, quindi, un forte senso di colpa. Mentre i genitori si possono sentire traditi, oppure esclusi dalla vita dei loro figli e iniziano a vivere in uno stato di allerta e di sospetto.

Cosa si può fare.

Da parte di noi genitori può essere che ci sia la necessità di un’analisi serena e lucida di ciò che parte da noi stessi.

Siamo troppo severi? O troppo iperprotettivi? O invadenti o soffocanti? O diamo troppe e inflessibile regole senza lasciare spazio al confronto e all’ accoglienza di un bisogno?

E puntare su una comunicazione autentica, efficace ed empatica.
Come ogni comportamento inappropriato o inaccettabile, la bugia deve essere affrontata cercando di capire, attraverso l’ascolto profondo e il dialogo, il sentimento e il bisogno che la fanno emergere.
Il modo più importante per noi genitori di contribuire all’ educazione dei figli alla sincerità è sviluppare fin dal principio, fin da quando son piccolini, un rapporto saldamente fondato sulla fiducia e alimentato da una vera e reale comunicazione profonda. Prima si inizia, meno difficoltà si devono affrontare poi. Come dire: chi ben semina, bene raccoglie.

I figli devono aver ben chiaro che le bugie compromettono il rapporto.

E la fiducia dobbiamo in primis meritarcela. Quindi dobbiamo imparare a dire sempre la verità, con le parole adatte all’ età del bambino, mantenere le promesse che altrimenti, se deluse, vengono percepite come menzognere. Non creare un clima in cui il bambino possa avere paura delle nostre reazioni. E poi concederla al bambino, che diventa orgoglioso di esserne meritevole e ci metterà dell’impegno per continuare a mantenerla. Rammentargli quanto per noi abbia importanza, più di ogni altra cosa, dirsi la verità. Potrà anche esserci l’impegno gravoso per espiare una birichinata o un azione illecita. Ma il rapporto sarà salvo.

Ad ogni buona occasione, prendendo spunto da ciò che sentiamo o leggiamo, parlare e confrontarsi per condividere insieme ciò che, secondo i valori individuali, si ritiene giusto e ciò che non lo è. Parlare ipoteticamente di ciò che potrebbe succedere, permette alle volte di sapere come affrontare, certe situazioni, se accadono.

Cosa è lecito aspettarsi in famiglia gli uni dagli altri?  Verità, sincerità, accoglienza, accettazione e indulgenza.