Per moltissimo tempo la maggior parte di noi è cresciuta sognando l’amore romantico, quello con l’anima gemella che arriva ci sceglie scoprendo che nulla senza di noi ha più senso e ci promette il “per sempre” e noi ben felici ci affidiamo a lui. Quella prima parte della fiaba cavolo quanto era emozionante.  E poi quante di noi hanno iniziato a scoprire che non sapevano come far continuare la favola.  E’ il momento in cui tutta una serie di convinzioni, che nemmeno ci rendevamo bene conto di avere, ha iniziato a vivere con forza nella nostra mente.  Convinzioni nate in realtà in quello stesso periodo in cui leggevamo le fiabe mentre guardavamo ciò che succedeva intorno a noi.  Forse che ciò che fa star bene la coppia è la capacità o la disponibilità a sacrificarsi, a sopportare, a compiacere l’altro? Forse che abbiamo capito che amare l’altro volesse dire metterci in secondo piano, forse addirittura annullarci? Forse che nel momento in cui nascono i figli la coppia è normale che non esista più?

Nulla di sano, questo lo abbiamo compreso da tempo!

In teoria! … perché più spesso di quanto si immagini queste credenze hanno ancora la meglio nella realtà.  E non solo fra le donne, va detto a gran voce.

Ciò che fa davvero bene alla coppia è un cammino di piena consapevolizzazione da parte di entrambi i partner di chi si è, di cosa si voglia nella vita, del senso che si vuole dare al proprio vivere, dei valori che ci muovono, dei bisogni che ci spingono a scegliere e a fare. L’essere sé stessi, liberi e spontanei, autodeterminati e sulla strada per l’ autorealizzazione. Questa è l’autonomia necessaria per poter essere parte poi di una coppia sana. Essere sé stessi, indipendentemente dall’altro. L’individualità con tutta la sua ricchezza unica e speciale è una delle principali fonti di nutrimento per la coppia.  Non si può pensare di nutrire una relazione dimenticandosi di conoscere, far crescere e nutrire prima sé stessi. Ciò che è da evitare è la dipendenza dall’altro e il far girare tutta la nostra vita intorno a lui perché si sente una mancanza nel nostro essere individui.

Ecco che poi la relazione di coppia può diventare il luogo in cui cresce l’amore “maturo” ben diverso da quello romantico, dipendente, razionale o erotico. Quelli cioè che nascono da un bisogno. L’amore maturo è quello in cui le individualità sono esaltate, vissute come uno stimolo e un tesoro da ammirare. Le diversità dell’altro sono percepite come possibilità e occasione di apertura e di espansione della coscienza anziché  fonte di distanze.In queste coppie allora ci sarà equilibrio fra interessi, passioni e hobby condivisi e personali. Gli spazi reciproci saranno rispettati. L’alternativa sarebbe uno scambio sempre più sterile che inaridirebbe il rapporto e lo farebbe diventare scontato e oppressivo. I momenti di condivisione saranno liberamente scelti e accettati, non subiti. Le potenzialità di ciascuno avranno libera possibilità di esprimersi. Ognuno manifesterà il suo punto di vista nel pieno rispetto della libertà di decisione dell’altro. Venirsi incontro diventerà come un passo di danza fluido e ritmico.  L’amore maturo è l’amore che “riconosce” l’anima dell’altro. Ed essere riconosciuti è uno dei bisogni più profondi di ogni essere umano.  E’ l’amore di quelle relazioni in cui si cresce insieme e in cui c’è condivisione e complicità, sostegno, disponibilità, presenza e impegno, rispetto, fiducia, e libertà, comprensione e accoglienza,  ascolto e dialogo intimo ed empatico, confronto e lealtà e stima. Ma anche gioco, leggerezza e passione, autoironia e sane risate.

Basterà una vita per imparare tutto questo?