È innata, sì. I neonati sanno sintonizzarsi sulle emozioni e sugli stati d’animo della mamma.
Poi si può aiutarli a far crescere questa dote spontanea.

1° step:
Aiutiamo i nostri figli a dare un nome alle emozioni.
Guardiamo insieme a loro fotografie ed immagini e giochiamo a dare un nome alle emozioni che possiamo leggere sui volti che vediamo.
Vi consiglio un libro molto carino per insegnare le emozioni ai bambini: “Emozionario. Dimmi cosa senti” (Edizioni Nord-Sud)

2° step:
Insegniamo a non giudicare mai le emozioni.
Come?
Se vediamo che il bambino è arrabbiato potremmo chiedergli: “Mi sembra che tu sia arrabbiato. Puoi provare a dirmi come mai?”
Anziché dire, per esempio: “Non fare così. Non c’ è motivo di essere arrabbiato. Dovresti essere contento”.
Le emozioni, infatti, non devono essere né giudicate, né ridicolizzate. Né possiamo dire loro cosa dovrebbero provare al posto dell’emozione negativa.

3° step:
Insegniamo ai nostri figli a riconoscere il buono che c’è negli altri e a porsi delle domande sul motivo che sta dietro al loro comportamento.
Per esempio, se un amichetto inizia a fare un capriccio diventando scontroso si può dire: “È carino solitamente. Forse è stanco, forse non ha fatto il riposino. Cosa ne pensi tu? Cosa può essere successo?”